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Premio Volturno Morani

Il Premio internazionale

Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il patrocinio del Comune di Mirandola e del Castello dei Pico, l'Associazione culturale People&Freedom Communication bandisce il 1° Premio Internazionale Volturno Morani 2009.

Il concorso è riservato ai giovani pittori residenti in Italia e all'estero, valutati da una giuria internazionale; tutte le modalità e la scheda di partecipazione nel Bando.


Motivazione del premio
L'occasione per istituire questo premio internazionale d'arte ispirata alla dimensione del Sacro, originale negli obiettivi che si propone, scaturisce innanzi tutto dal desiderio di ricordare degnamente l'opera di Volturno Morani. Quella sua così ricca e complessa figura di pittore e fondatore del neocostruttivismo, architetto, uomo di fede e studioso di teologia. A quattro anni dalla sua prematura scomparsa i familiari, attraverso la fondazione della People&Freedom Communication, insieme agli amici e agli innumerevoli estimatori già si sono adoperati affinché in un'articolata monografia fosse tracciato un organico profilo dell'intera sua pittura: VOLTURNO MORANI, La quarta dimensione dell'anima - L'opera di un pittore neo-costruttivista, a cura di Giuseppe Cordoni, per i caratteri di Artestampa, Modena, 2008.

Con ricorrenza biennale, il premio si propone di offrire ai giovani artisti del panorama internazionale, ed in particolar modo a quelli che studiano presso le Accademie di Belle Arti italiane e straniere, un motivo di riflessione estetica ed un'occasione creativa su alcuni aspetti così profondamente sentiti e dibattuti da Volturno Morani durante l'intera sua parabola creativa:
a) La percezione sacrale del mistero del Creato in una stretta connessione fra intuizione teologica, conoscenza scientifica e percezione estetica.
b) Il rinnovamento, attraverso la costante "recherche" di un suo originale linguaggio neocostruttivo, della iconologia del Sacro rispetto alla Parola rivelata nel solco della più feconda tradizione pittorica quale grande interprete della luce dei Vangeli attraverso i secoli.
c) Come il richiamo al Trascendente insito in ogni autentico processo creativo, possa tradursi, attraverso l'opera artistica, in una ricerca personale di spiritualità che investe in pieno quel senso religioso che drammaticamente si cela nella complessa esperienza del mondo contemporaneo.
d) La dimensione estetica del Sacro quale può emergere anche da altre culture non cristiane.


Non è un caso, del resto, che anche per gli artisti si continui a parlare di "vocazione". Anch'essi perseguono obiettivi di autentica liberazione attraverso l'energia rivelativa di una Beltà che ci trascende.

Anch'essi ubbidiscono alla scelta di porsi diversamente rispetto al mondo. La scelta di rovesciare il dominio che il mondo ha su di noi.

E se lungamente, in passato, i grandi visionari della pittura hanno avuto la funzione illuminante di prefigurarci la dimensione paradisiaca del Regno a venire, perché l'arte attuale non dovrebbe essere più in grado di schiudere ai nostri occhi accecati le porte di una ritrovata speranza di salvezza?

Del resto, in proposito, come non ricordare la profondità del messaggio di Papa Giovanni Paolo II nella sua illuminata Lettera agli artisti, 1999:
"L'arte è esperienza di universalità. Non può essere solo oggetto o mezzo. È parola primitiva, nel senso che viene prima e sta al fondo di ogni altra parola. È la parola dell'origine, che scruta, al di là dell'immediatezza dell'esperienza, il senso primo e ultimo della vita. È conoscenza tradotta in linee, immagini e suoni, simboli che il concetto sa riconoscere come proiezioni sull'arcano della vita, oltre i limiti che il concetto non può superare: aperture, dunque, sul profondo, sull'altro, sull'inesprimibile dell'esistenza, vie che tengono libero l'uomo verso il mistero e ne traducono l'ansia che non ha altre parole per esprimersi. Religiosa, dunque, è l'arte, perché conduce l'uomo ad avere coscienza dell'inquietudine che sta al fondo del suo essere e che né la scienza, con la formalità oggettiva delle leggi, né la tecnica, con la programmazione che salva dal rischio d'errore, riusciranno mai a soddisfare".


Modalità del premio
E' nel solco di questa prospettiva che il premio desidera inserirsi facendo proprio quelle stesse aspirazioni con le quali Giovanni Paolo II concludeva il suo invito agli artisti:

"Auguro a tutti voi, artisti carissimi, di essere raggiunti da queste ispirazioni creative con intensità particolare. La bellezza che trasmetterete alle generazioni di domani sia tale da destare in esse lo stupore! Di fronte alla sacralità della vita e dell'essere umano, di fronte alle meraviglie dell'universo, l'unico atteggiamento adeguato è quello dello stupore".


Giuseppe Cordoni - curatore del premio

 

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