Nella splendida cornice di Villa Rufolo a Ravello
MOSTRA CONFERENZA DEL MAESTRO
VOLTURNO MORANI

LA STAMPA D’ITALIA
11 settembre 1995

A CURA DI TIZIANO NAVARRO

L’artista del bello immaginario e fantastico, in una cornice del bello naturale, formano un collage per grandi eventi. Così, nella splendida realtà di Villa Rufolo a Ravello - già opera d’arte naturale - si è svolta una singolare manifestazione, che ha visto un numeroso e scelto pubblico di esperti, critici e cultori dell’arte, partecipare attivamente.

Infatti, Volturno Morani, noto caposcuola del Neo-Costruttivismo Spaziale, sta svolgendo in Italia - su invito delle Amministrazioni Pubbliche - una serie di mostre-conferenze sul movimento artistico da lui iniziato negli anni ‘50, e portato avanti con rigore ed organicità.

Questa iniziativa, che si è mostrata di grande successo, si articola su tre punti fondamentali: esposizione di alcuni quadri, tra i più significativi; illustrazione, attraverso diapositive, della nascita e sviluppo del nuovo genere pittorico; dibattito o, meglio, colloquio dell’Autore col pubblico, su tematiche di ampio respiro, dedotte dal contesto illustrato.

Inutile ribadire che, la parte più viva ed interessante, è il momento dell’incontro in assoluta libertà con questo Maestro. Solitamente, gli artisti lasciano parlare gli altri di sè ma, in questo caso, i giochi sono invertiti: è l’autore stesso che senza mediatori culturali, dialoga apertamente con la gente delle sue ricerche, dei sui motivi profondi, delle sue visioni puramente intellettive e della loro traduzione in opere concrete, secondo i canoni della sua tecnica - il nuovo costruttismo pittorico - ormai consolidato.

Il pubblico è estasiato, è felice di entrare nel mondo creativo di un personaggio così noto, di subirne il fascino, di comprenderne i vari percorsi. Il materiale messo in cantiere è tanto, si parla di estetica, di rigore della ricerca scientifica, delle nuove frontiere che spingono l’uomo a conoscenze mai sospettate; ma si parla soprattutto di arte, anzi, di capacità di intuire e anticipare - attraverso la creatività artistica - temi e numeri propri delle scienze matematiche.

Volturno Morani anticipatore, in pittura, delle nuove frontiere dell’astrofisica, parla di questo suo “occhio speciale” col quale riesce a cogliere quanto ancora non è stato codificato, attraverso lo strumento della conoscenza estetica, legata ad una nuova realtà dell’uomo, alle soglie del terzo millennio.